La Pubalgia del Centrocampista Nicolò Stenbock

INFORTUNIO

Nicolo è un centrocampista mancino di calcio che ha sofferto per diversi mesi di un continuo dolore in zona inguinale all’altezza degli adduttori della gamba sinistra, comunemente chiamata pubalgia dei calciatori, che lo limitava durante tutti i movimenti tipici del calcio, fino al punto di non riuscire più a giocare.

Infatti, visto il ruolo di regista, Nicolò basa il suo gioco su continui passaggi e lanci lunghi con il piede sinistro, movimenti che stressano notevolmente i muscoli adduttori dello stesso lato. 

DIAGNOSI

Per poter risolvere definitivamente la sua pubalgia da calciatore, Nicolò è stato indirizzato verso diversi professionisti, prima medici e poi fisioterapisti, che gli hanno consigliato di fare continui cicli di massoterapia, tecarterapia e laserterapia e altre terapie fisiche strumentali. Purtroppo, il beneficio rimaneva momentaneo: infatti, ogni volta che Nicolò provava a riallenarsi in maniera intensa con la squadra facendo lanci lunghi con la gamba sinistra durante le esercitazioni tattiche, il dolore ritornava forte come prima, costringendolo ogni volta a fermarsi di nuovo. 

RIABILITAZIONE

Dopo mesi di terapie risultate non efficaci e ormai sfiduciato e demoralizzato, Nicolò viene indirizzato verso il mio studio per provare il PROTOCOLLO FISIOCALCIO per la pubalgia nel calcio e capire se poteva essere utile nel suo caso.

Durante una profonda valutazione, doverosamente precisa e dettagliata vista la difficoltà di inquadramento clinico della pubalgia di un calciatore, basata su test funzionali, valutazione di forze muscolari, ampiezze articolari, controllo neuromotorio e equilibrio statico e dinamico, valutazione posturale e della causa originaria del dolore, è subito apparso chiaro il quadro clinico di Nicolò: le terapie che aveva fatto fino a quel punto non potevano essere efficaci perché il calciatore presentava una grande tensione sui muscoli rotatori dell’anca sinistra e degli stabilizzatori della colonna lombare dello stesso lato ed una infiammazione cronica dei tendini degli adduttori di sinistra, che di conseguenza hanno perso la loro capacità di carico e di sopportazione degli allenamenti.

Abbiamo iniziato immediatamente la riabilitazione per la pubalgia nel calcio con il PROTOCOLLO FISIOCALCIO dividendola in tre fasi con tre obiettivi ben precisi da raggiungere:

1) Fase iniziale, durata poche sedute, ci siamo concentrati sulla riduzione delle tensioni muscolari a livello di piriforme, medio gluteo e quadrato dei lombi del lato del dolore all’inguine attraverso terapia manuale e massoterapia: questo ci ha permesso di ridurre la rigidità articolare a carico dell’anca sinistra e della colonna lombare. La sensazione di continuo dolore agli adduttori già in questa fase si riduce notevolmente.

2) Fase intermedia, quella più importante, in cui abbiamo lavorato sul miglioramento della mobilità articolare dell’anca e della caviglia sinistra (anch’essa molto rigida a causa di una frattura subito un paio di anni prima): una caviglia bloccata e rigida induce sempre un sovraccarico funzionale a tutta la gamba, sia al ginocchio che all’anca dello stesso lato.

 Contemporaneamente, abbiamo iniziato un programma di allenamento specifico per aumentare la capacità di sopportazione del carico da parte dei muscoli adduttori, cominciando con contrazioni isometriche, proseguendo con contrazioni isotoniche concentriche ed eccentriche, fino ad introdurre esercizi sport-specifici basati su cambi di direzione e scatti. Le precedenti terapie, in quanto totalmente passive, non potevano essere efficaci perché l’unica terapia necessaria a migliorare la condizione di un tendine è l’esercizio terapeutico.

3) Fase finale, quella del ritorno agli allenamenti con la squadra, Nicolò torna ad allenarsi con la squadra dopo aver superato alcune batterie di test (forza, equilibrio, salto), continuando però a seguire un programma di allenamento specifico mirato alla prevenzione di ricadute. Inoltre, visto il suo ruolo da regista in campo, abbiamo sfruttato gli ultimi appuntamenti insieme per migliorare la tecnica di calcio, ponendo attenzione sull’importanza di avere una buona mobilità articolare della spalla controlaterale (in questo caso destra) per garantire un buono slancio della gamba sinistra all’indietro durante il caricamento del lancio o del tiro: una riduzione della mobilità del braccio opposto, così come quella della caviglia della stessa gamba, comporta dei movimenti viziati dell’anca durante i movimenti tipici del calcio che sono alla base dell’instaurarsi della pubalgia nel calciatore.

RITORNO IN CAMPO

Alla fine del percorso riabilitativo basato sul metodo FISIOCALCIO, durato poco meno di due mesi, Nicolò è tornato a giocare una partita ufficiale di calcio, dopo due settimane di allenamenti completi con la squadra, senza più sentire alcun tipo di dolore all’inguine: inoltre, grazie al lavoro svolto per migliorare la mobilità di anca, caviglia e braccio e per aumentare la forza degli adduttori, è riuscito ad aumentare le sue capacità atletiche e migliorare le sue performance calcistiche.

Considerata l’infiammazione cronica a carico degli adduttori, abbiamo studiato un programma personalizzato di esercizi preventivi per la pubalgia nel calcio per evitare ulteriori recidive, così che Nicolò è tornato ad orchestrare il gioco della sua squadra davanti la difesa senza problemi e senza più ricadute!

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